EDGAR LEE MASTERS - Il dr Iseman

Un’altra lapide del cimitero di Spoon River (v. la nota a Trainor il farmacista).
Lee Masters qui propone con il caso del dott. Iseman  il suo discorso sulle medicine e sulle malattie. Iseman è un medico, non un farmacista: ma in farmacista della peggiore specie si è trasformato, in un Dulcamara acido, così ridotto dalla miseria. La poesia stimola una riflessione, che a qualcuno può apparire scontata, ma che è invece necessaria in ogni tempo, sulla profonda contraddizione tra gli ideali altruistici e la dura realtà delle cose: l’uscita laterale di Iseman, il suo improvvisarsi in ciarlatano confezionatore di medicine miracolose, è tragica e dolorosa, e sollecita in ciascuno la ricerca di strade meno distruttive.
Anche questa poesia viene ripresa da Fabrizio de André in Non al denaro non all’amore né al cielo (1971), che costruisce una ballata dolce e amara, in cui spicca l’immagine dei fiori di ciliegio simbolo giovanile di sanità che vengono chiusi in bottiglia come strumento d’inganno.


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