Trilussa
"La ricetta maggica"

Carlo Alberto Salustri è Trilussa (lo pseudonimo nasce dall’anagramma del cognome). Nato a Roma nel 1871, muore sempre nella capitale nel 1950, venti giorni dopo essere stato nominato senatore a vita per i suoi meriti letterari, espressi in una vasta produzione poetica in dialetto romanesco (l’edizione definitiva in un volume delle sue opere esce da Mondatori nel 1951). Ironico e sentimentale, Trilussa dà il meglio di sé nella scrittura di “favole” in cui, come negli esempi antichi, gli animali sono maschera e specchio degli uomini e dei loro vizi.

Ne “La ricetta maggica” non ci sono animali, ma il meccanismo di fondo è sempre quello. Un frate alchimista che confonde il bene del corpo con quello dell’anima, una voce misteriosa che aleggia nel laboratorio notte e ribadisce l’amara verità del moralista: e, come in tante poesie di Trilussa, un desiderio vivo di buonsenso, tolleranza, dignità umana. Che era il fondo dello scrittore e anche dell’uomo.


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